MARZIA POMPONIO per Settimanale MIO
Le sue sfuriate in tv sono ormai un cult, esattamente come la sua ironia tagliente con la quale non fa sconti a nessuno, meno che mai se la persona in questione non gode di simpatia. Tina Cipollari, l’opinionista più discussa e amata del piccolo schermo, a sedici anni dal suo debutto, continua ad essere il personaggio televisivo più seguito, e ogni sua apparizione incrementa lo share come a Selfie – Le cose cambiano di Simona Ventura, in cui ha proseguito il suo siparietto con l’odiata dama del trono over Gemma Galgani. È il gennaio 2001 quando a Uomini e Donne inaugurano il nuovo format orientato a formare coppie. Tra le corteggiatrici del primo tronista, un imprenditore cinquantenne, si presenta una biondissima femme fatale con boa di struzzo, guanti lunghi neri, tubino rosso attillato e una simpatia che conquista subito il pubblico. Nasce la vamp della tv italiana.
Sei entrata a Uomini e Donne per gioco, hai dichiarato di non aspettarti tanto successo, credevi di rimanere per poche puntate. Accanto agli elogi ci sono anche critiche feroci. Come sei riuscita a gestire il successo, tu che non provenivi dal mondo televisivo?
«Non credo che il successo si possa gestire, è qualcosa di inaspettato. Negli anni ho cercato di rimanere fedele a me stessa, portando in tv il mio modo di affrontare la vita. Per alcuni sono risultata eccessiva, per altri un riferimento. Non possiamo piacere a tutti: il bello sta proprio in questo».
chiarato che non ti era chiaro il meccanismo del programma, eri convinta di dovere solo catturare l’attenzione del corteggiatore così da aggiudicarti lo sfarzoso anello messo in palio. Quindi non eri interessata a lui. Se ti avesse scelta?
«Sarei scappata con l’anello, ma senza di lui!».
Quanto è cambiata Tina da allora, e soprattutto, cosa ti ha cambiata?
«Tina è Tina, forse ho messo su qualche chilo a causa delle tre gravidanze ravvicinate, ma la verve e la mia ironia restano uguali. Oggi, però, sono una mamma a differenza di ieri e guardo il mondo attraverso gli occhi dei miei figli»….
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