Alessia Ventura ospite a Verissimo ha raccontato alla sua ex collega Silvia Toffanin il dolore per il tradimento di Pippo Inzaghi con Marika Fruscio “Sono single e sono serena” ha raccontato bella e sorridente “E’ da un anno che sono da sola. Ho ripreso la mia vita. Esco, sto con gli amici, mi diverto. E ho pure comprato casa: finalmente ho casa mia!”. Dopo aver scoperto il tradimento di quello che credeva l’amore della sua vita attraverso i giornali, Alessia ha raccontato di aver provato un dolore immenso “Non lo auguro neppure alla mia peggior nemica” ha rivelato raccontando di essere andata via dalla casa che dividevano a Gallarate, per tornare dalla sua famiglia. In seguito è stata ospite anche di una sua amica per riprendersi, poi alla fine, dopo un breve ritorno di fiamma con Pippo Inzaghi, l’incantesimo si è rotto di nuovo “Tutto è avvenuto in un momento cruciale, in cui stavamo costruendo, pensando al matrimonio e ai figli.” ha spiegato “Quasi impossibile fare finta di niente”
“Abbiamo provato a ricucire il rapporto” ha detto “Ma è stato inutile. Lo strappo ormai era enorme. Era l’uomo dei miei sogni. Mi ha corteggiata, mi ha fatto sentire importante. E’ il primo uomo con il quale ho parlato di matrimonio e figli. Non ho mai detto nulla di Pippo per riservatezza. Eravamo d’accordo su tutto, eravamo…”
Alessia Ventura ha poi ricordato la sua storia d’amore con Pippo Inzaghi e il suo carattere “Conoscevo benissimo le sue sfumature. Ma con me è stato diverso. Quando ci siamo conosciuti, io stavo per partire per Santo Domingo con una mia amica. Pippo non voleva che andassi e allora è come se quel viaggio lo avessimo fatto in tre, io, la mia amica e Pippo, al telefono. Tanto ha rotto, che alla fine siamo rientrate prima. Da quel momento è iniziata la nostra splendida storia.” ha raccontato con un pizzico di malinconia
“Ancora oggi quel momento della mia vita è difficile da digerire. lo non ho mai voluto parlarne. Quella sera sono andata via di casa. Ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicino. Un pugno in faccia mi avrebbe fatto meno male. Lo ricordo come il dolore più grande dopo la perdita dei miei nonni. Ma non ho rimpianti. Insomma, io ero con lui in ospedale, a Barcellona, quando si è rotto i legamenti e dormivamo mano nella mano nella stessa stanza. lo c’ero quando ha iniziato a pensare che avrebbe mollato il calcio. Io c’ero, ma lui a un certo punto non c’era più.”
Di Valentina Vanzini
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